“…adesso ve la racconto io…”
Un giorno con Gino Vermicelli
L’attualità di un protagonista del ’900
L’Associazione Casa della Resistenza, con l’ANPI provinciale e il quotidiano il manifesto, sabato 12 novembre 2016 ha organizzato un incontro dedicato a Gino Vermicelli: per il debito di memoria che abbiamo nei suoi confronti ma soprattutto convinti della attualità dei suoi insegnamenti, della sua pacata ironia e della sua lungimiranza.
Pubblichiamo, qui, alcuni scritti poco conosciuti di Gino Vermicelli che erano stati distribuiti in quell'occasione.
Nota biografica
Gino Vermicelli (1922-1998), novarese di nascita e giovane emigrante in Francia, col nome di “Edoardo” fu nota figura di comandante partigiano. Fu tra i sopravvissuti della battaglia di Megolo del 13 febbraio del ’44 in cui cadde il Capitano Beltrami e successivamente Commissario politico nelle formazioni garibaldine nell’Ossola. Nel dopoguerra fu dirigente politico, sindacale e del movimento cooperativo a Milano, Roma, in Sicilia, a Novara e infine a Verbania; fin dall’inizio fu tra i promotori delle vicende editoriali e politiche del Manifesto e punto di riferimento per i movimenti giovanili e pacifisti.
Nel 1984 ha pubblicato “Viva Babeuf!”, il romanzo della sua esperienza partigiana che ebbe anche una edizione in tedesco nel 1990. Numerosi i suoi articoli sul movimento operaio, sulla politica nazionale e internazionale, sull’ambiente, sulla guerra e la pace apparsi su quotidiani e periodici nazionali e locali. Tra i suoi scritti anche racconti fantastici, alcuni ancora inediti.
Nel 2000 è uscito, postumo, “Babeuf, Togliatti e gli altri. Racconto di una vita” frutto di una lunga intervista dove i ricordi personali si intrecciano con numerosi personaggi, noti e meno noti, a partire dal suo primo impegno politico antifascista di giovane emigrato in Francia al suo approdo a Verbania.
Di lui Lidia Menapace ha scritto: “ogni resistenza, anche armata, non è militare, poiché nessuno può ordinarti di fare ciò che non vuoi e perché vi è ammesso anche chi decide di non portare armi. Ha saputo narrare benissimo questa complessa vicenda Gino Vermicelli nel suo Viva Babeuf! indimenticabile libro di un indimenticabile compagno coraggioso intelligente tenero e ironico.”